Cosa può unire il nostro Paese?
"C'è un filo ideale - che è un filo nero, un filo dell'abiezione umana - che parte pian piano da quelle leggi razziali...", le leggi del 1938, e arriva fino a noi. Se ne continua a parlare, ma non se ne parla ancora abbastanza.E spesso si volta la faccia dall'altra parte.
La giornata della memoria, che si celebra il 27 gennaio di ogni anno serve, deve servire, a ricordare. Perchè "ricordare è un gesto di educazione civica" (Corrado Augias) in un mondo costituito oggi giorno da persone informate e distratte.
Nel suo saggio "La stella polare della Costituzione. Il discorso al Senato", a cura di Daniela Padoan, edito Einaudi 2023, Liliana Segre ci consegna un documento importante, destinato a sopravviverle: il discorso pronunciato il 13 Ottobre 2022 in occasione della prima seduta del Senato della XIX legislatura.
Pronunciato nel mese di ottobre, cade nel centenario della marcia su Roma, che diede avvio alla dittutarura fascista e che irrimediabilmente attiva nella mente della Senatrice un vortice di tremendi e dolorosi ricordi.
Eppure per Liliana c'è ancora qualcosa che può unire questo Paese e salvarlo dell'orrore del passato: la stella polare della Costituzione, che costituisce un nucleo essenziale di valori condivisi, di istituzioni rispettate, di emblemi riconosciuti.
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Le grandi democrazie mature dimostrano di essere tali se, al di sopra delle divisioni pratiche e dell'esercizio dei diversi ruoli, sanno ritrovarsi in un nucleo essenziale di valori condivisi, di istituzioni rispettate, di emblemi riconosciuti.
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Come scrisse nel 1955 Piero Calamandrei, giurista e Padre Costituente, nella nostra Carta Costituzionale "c'è tutta la nostra storia, tutto il nostro passato, tutti i nostri dolori, le nostre sciagure, le nostre glorie: son tutti sfociati qui negli articoli.
E a saper intendere, dietro questi articoli si sentono delle voci lontane."
Le voci di centomila morti, che tengono vivo il lume della memoria, della storia.
Che tengono vivo il popolo del libro.
A cura di Stefania Barile